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DRIADE

s. f. [dal lat. Dryas -ădis (plur. Dryădes), gr. Δρυάς -άδος, der. di δρῦς «quercia»]. – Nella mitologia greca, nome delle ninfe delle piante, sotto cui vivevano.
Ninfe abitatrici degli alberi, furono quasi sempre identificate nella tarda poesia classica, in quanto forze animatrici della natura, con le Oreadi, ninfe dei monti, e con le Naiadi, ninfe delle acque.
Nel caso specifico delle Driadi era naturale che la stessa vita organica degli alberi e la mobilità dei loro rami suggerisse l’idea di una creatura vivente che li animasse.
Umanamente fragile era la ninfa racchiusa nell’albero abbattuto da Erisitone, in Ovidio Met. VIII 757 ss.; ed è verosimile che tale fonte ispirasse a D. l’accento con cui allude alle Driadi, identificandole con le Amadriadi, creature viventi e mortali, meritevoli di pietà, in Eg IV 56 et Driadum miserere loci.

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Driade è una lampada le cui forme riprendono il mito del femminino. Il corpo lampada è realizzato in terra cotta con finitura a cera, sulla parte inferiore è stato applicato del fogliame di posidonia che dopo la cottura ha lasciato la sua traccia come un motivo decorativo.

La calotta superiore è realizzata in resina naturale Sandracca. una resina che viene estratta da una specia arborea mediterranea.

In questo caso viene evidenziato il parallelismo tra il fenomeno naturale della resinazione dell'albero e la figura mitologica delle driadi,

che nella narrazione classica vivevano negli alberi e ne incarnavano la forza e il rigoglio vegetativo.

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DESIGN: Francesco Cantini

Autoproduzione
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